Per un’ Europa Politica e Democratica

Giornalisti per un’Europa politica e democratica

Una volta era considerato “il mestiere più bello del mondo” e colui che lo esercitava veniva paragonato a una sorta di paladino della giustizia, un difensore della verità ad ogni costo. Oggi fare il giornalista è molto meno romantico e affascinante di un tempo, ma rimane comunque una professione che continua – malgrado difficoltà di varia natura – a scatenare passioni e ad attrarre moltitudini di giovani, tanti dei quali si sono ritrovati ieri mattina nell’auditorium del liceo scientifico “G.B. Scorza” di Cosenza per ascoltare le considerazioni di un giornalista di razza qual è Nuccio Fava, classe 1939, trentatre anni in Rai (dal ’67 al ’99) nei quali ha ricoperto il ruolo di direttore del TG1, del TG3 e delle tribune politiche elettorali. Dal 2007 Fava – cosentino per caso – è presidente della sezione italiana dell’Associazione Giornalisti Europei: chi meglio di lui poteva argomentare sul tema “Per un’Europa politica e democratica – Il ruolo dei giornalisti”? Organizzato dal Circolo della Stampa di Cosenza con il benestare dell’Ordine regionale, l’incontro ha avuto validità per l’acquisizione di crediti utili alla formazione professionale continua, obbligatoria dall’anno in corso anche per i giornalisti.

Il seminario s’inserisce fra gli eventi volti a celebrare i dieci anni dalla fondazione del circolo cosentino, dopo un quadrangolare di calcio, la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa in compagnia di Sandro Ruotolo e numerose altre iniziative coadiuvate dal direttivo e dai soci. Apertura, come sempre, a cura del presidente Gregorio Corigliano, per il quale l’appuntamento di riflessione sull’Europa passa dall’analisi delle origini mitologiche e geografiche del continente; la parola poi al padrone di casa, il dirigente scolastico Mario Nardi, compiaciuto dell’iniziativa che ha visto la partecipazione di una rappresentanza di studenti. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri si è soffermato sulla figura professionale odierna e sul nostro essere cittadini europei, concetto approfondito proprio da Fava che con linearità ha enunciato diritti e doveri, opportunità e limitazioni del vivere in Europa, dimensione dalla quale il giornalista non può prescindere e deve dare il proprio contributo in termini di chiarezza e trasparenza. Nella sala affollata dal gotha del giornalismo bruzio ha fatto capolino un sentimento di nostalgia per una figura che l’avvento di Internet e la pluralità dei linguaggi ha modificato in maniera radicale e irreversibile.

 

Franca Ferrami

 

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